Obesità come malattia: cause e classificazione – L’obesità è una condizione medica complessa e cronica con un significativo impatto negativo sulla salute. Spesso, viene stigmatizzata attraverso una falsa percezione che la considera una conseguenza diretta della mancanza di volontà. Mancanza che porterebbe a scelte dietetiche inadatte e ad inattività fisica.
Al contrario, è presente una vasta mole di ricerche in letteratura che mostra come l’obesità sia una condizione medica causata dall’interazione di molteplici fattori genetici, ambientali, metabolici, comportamentali e psicologici.
Tra i fattori ambientali, comportamentali e psicologici che contribuiscono allo sviluppo dell’obesità, troviamo certamente l’aumento della sedentarietà e la riduzione dell’attività fisica. Importante considerare anche l’aumento del consumo di cibi ad alta intensità energetica e ad alta palatabilità, il consumo di porzioni di cibo sempre più grandi.
Tra i fattori metabolici, uno dei più importanti riguarda l’uso di alcuni farmaci che, come effetto collaterale prevedono l’aumento ponderale.
Tuttavia, nonostante la maggior parte delle persone sia esposta a questi fattori, non tutte le persone sviluppano un aumento di peso. Ciò suggerirebbe meccanismi genetici diversi che predispongono determinati individui allo sviluppo dell’obesità.
Molti geni sono stati identificati come potenzialmente contribuenti all’obesità: studi su gemelli ad esempio, hanno mostrato un’elevata ereditarietà per i comportamenti alimentari (fino all’84%).
Le forme sindromiche di obesità costituiscono una quantità relativamente piccola di casi clinici, e sono correlate a disturbi genetici che includono un insieme distinto di fenotipi clinici come ad esempio la Sindrome di Prader-Willi.
Ma oltre alla genetica, altri fattori neuroendocrini possono contribuire all’obesità, come l’ipotiroidismo, la malattia di Cushing, lo Pseudoipoparatiroidismo, il deficit dell’ormone della crescita, cause ipotalamiche e la Sindrome dell’Ovaio Policistico.
Altro aspetto di fondamentale importanza nella comprensione dell’obesità come malattia, riguarda il Sistema Nervoso Centrale (SNC).
Nello Specifico, quei circuiti che controllano l’appetito e come questo può essere disregolato attraverso i cambianti gene-ambiente. Ricerche più recenti stanno però indagando altre reti neurali, come i circuiti della ricompensa, delle emozioni e della memoria, dell’attenzione e del controllo cognitivo, poiché sembrerebbero svolgere un ruolo più potente nel controllo dell’appetito.
Dati recenti hanno dimostrato come negli individui con obesità, vi siano minori recettori D2 della Dopamina ed un aumento dell’attività delle aree cerebrali che rispondono alla ricompensa, come il Nucleo Accumbens. Gli individui con obesità mostrano inoltre alterato controllo nell’inibizione degli stimoli alimentari: questo spiegherebbe almeno in parte la difficoltà ad evitare l’assunzione di determinati cibi e, in alcuni casi, porterebbe erroneamente a ritenersi dipendenti dal cibo.
Per classificare l’obesità come malattia, viene spesso utilizzato esclusivamente l’indice di massa corporea IMC, anche definito come BMI, in quanto mortalità, morbilità e complicanze spesso aumentano in proporzione all’aumento di tale indice.
L’obesità di grado II° e III° (BMI pari o superiore a 35 kg / m2 e pari o superiore a 40 kg / m2, rispettivamente) è stata associata ad un aumentato rischio di malattie cardiovascolari e comorbidità rispetto all’obesità di grado I° (BMI 30–35 kg / m2).
Tuttavia, esiste una popolazione di soggetti con Obesità che è “Metabolicamente Sana” ossia, individui che hanno un BMI maggiore di 30 ma senza complicanze cardiometaboliche come diabete mellito, iperlipidemia, malattie cardiovascolari o alterazioni nel profilo glicemico e ipertensione. Allo stesso modo, esiste una popolazione di soggetti con peso nella norma ma “metabolicamente malata”, ossia soggetti che hanno un BMI minore di 30 ma presentano alterazioni metaboliche comuni all’obesità, in particolare obesità addomino-viscerale.
Nella letteratura scientifica, si è sempre più osservato come anche i soggetti con obesità “metabolicamente sani”, siano in uno stato di transizione verso la malattia metabolica piuttosto che in una condizione stabile.
Una combinazione di adiposità centrale (addominale) e stato metabolico sembrano essere dunque i predittori più coerenti e significativi di morbilità e mortalità.
Pertanto, la perdita di peso e i cambiamenti dello stile di vita dovrebbero essere raccomandati sia per i pazienti con obesità metabolicamente sani che per quelli normopeso ma metabolicamente malati.
Di seguito una lista delle principali cause che contribuiscono allo sviluppo e al mantenimento dell’ Obesità:
- Ambiente obesiogeno
- Diminuzione nei livelli di attività fisica
- Riduzione delle ore di sonno
- Disturbi dell’umore e disturbi d’ansia
- Farmaci che inducono aumento ponderale
- Interruzione del fumo
- Alterazioni Endocrine
- Aumento della temperatura ambientale
- Aumento dell’età in cui si fanno figli
- Genotipi predisponenti l’obesità
- Infezioni e patologie
- Cambiamenti di politica economica
Riferimenti
Upadhyay, J., Farr, O., Perakakis, N., Ghaly, W., & Mantzoros, C. (2018). Obesity as a disease. Medical Clinics, 102(1), 13-33.
Wright, S. M., & Aronne, L. J. (2012). Causes of obesity. Abdominal Radiology, 37(5), 730-732.