I disturbi dell’alimentazione e della nutrizione
Centro Disturbi Alimentari Roma – Secondo il DMS 5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, APA 2013) tali disturbi sono caratterizzati da comportamenti relativi all’alimentazione, che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo, compromettendo la salute fisica ed il funzionamento psicosociale della persona. Inoltre, ruolo fondamentale è svolto dai processi cognitivi (come pensieri, credenze, percezioni) che fungono da fattori perpetuanti nel mantenimento della patologia. Tra tali disturbi vengono annoverati l’Anoressia Nervosa, la Bulimia Nervosa, il Disturbo da Binge Eating ed altre patologie meno conosciute come la PICA, il Disturbo da Ruminazione, l’ARFID ed altre condizioni (come ad esempio la NES e la Anoressia Nervosa Atipica).
La prospettiva transdiagnostica del Centro Disturbi Alimentari Roma Trec Alimentazione- CBT-E
Nel corso degli ultimi anni, si è osservato come risulti maggiormente utile alla pratica clinica, assumere una prospettiva che consideri tali disturbi come un’unica categoria. La prospettiva Transdiagnostica studiata dal Prof. Christopher Fairburn del Centro Credo di Oxford, mette in luce come molte persone con disturbi alimentari condividano abitudini alimentari simili e simili preoccupazioni rispetto alla forma e al peso del corpo. Risulta ancora più interessante, notare come sia comune che una persona che abbia sofferto in un determinato periodo della sua vita di Anoressia Nervosa, possa trovarsi in un altro periodo a soddisfare una diagnosi di Bulimia Nervosa, e poi ancora di Binge Eating.
Ma questa persona ha davvero sofferto di tre diversi disturbi mentali, uno dopo l’altro?
Effettivamente no, sembra più corretto affermare che abbia avuto solo un problema alimentare la cui forma si è evoluta nel corso del tempo.
Il grafico della Teoria Transdiagnostica elaborato da C.Fairburn
Come guarire dai disturbi alimentari? Il centro disturbi alimentari Roma Trec e la CBT-E
Un vantaggio della Terapia Cognitivo–Comportamentale per i Disturbi Alimentari (CBT-E) è la possibilità di comprendere il funzionamento interno del disturbo, presentato dalla persona, attraverso una formulazione personalizzata. Tale formulazione, costruita dal terapeuta insieme al paziente, permette infatti di evidenziare quali siano le caratteristiche che mantengono attivo il disturbo ed affrontarle. Come riportato nella formulazione sottostante, un’eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo, talvolta in associazione ad un perfezionismo clinico, porta il soggetto a mettere in atto delle condotte di controllo del peso come una dieta ferrea o un digiuno prolungato. Questi comportamenti di controllo, possono portare a due condizioni altrettanto disfunzionali: un basso peso con sintomi da malnutrizione (Anoressia), o a condotte di abbuffate. Le abbuffate, condizionate non solo dalla restrizione dietetica ma anche da emozioni ed eventi esterni, possono innescare a loro volta dei comportamenti di compenso per evitare di aumentare di peso (vomito autoindotto, abuso di lassativi o attività fisica estenuante). Tali processi, molto semplificati e riassunti in queste righe, non fanno altro che aumentare nella persona una preoccupazione per il peso e la forma del corpo e per l’alimentazione in generale, mantenendo la persona all’interno di un circolo vizioso.
Formulazione Transdiagnostica di C. Fairburn, riadattata da Dalle Grave et al.
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Un caso esemplificativo
Silvia, dopo numerose diete, ha cominciato a sviluppare una preoccupazione marcata per il peso e ad osservarsi maggiormente ed attentamente allo specchio. Pensando di voler perdere qualche chilo, e rassodare alcune zone del suo corpo, Silvia comincia una dieta rigida contando le calorie dei cibi introdotti e bevendo moltissima acqua per attenuare la sensazione di fame. Dopo alcuni giorni però, la fame di Silvia è davvero intollerabile, e sentendosi giù d’umore decide di andare al supermercato a comprare molti cibi dolci e salati. In seguito all’abbuffata Silvia ha colmato la fame, ma adesso subentra il senso di colpa, il disgusto verso se stessa e la paura di essere ingrassata: decide così di eliminare il cibo introdotto procurandosi il vomito. La mattina seguente Silvia salirà sulla bilancia per osservare i risultati delle sue condotte, e penserà quasi costantemente al problema del suo peso, ricominciando la restrizione dietetica. Una volta compreso di essere entrata in un circolo vizioso, Silvia ha deciso di recarsi in un centro disturbi alimentari a Roma.
Ecco alcune caratteristiche del trattamento CBT-E del centro per disturbi alimentari Roma Trec Alimentazione
- La CBT-E non adotta mai procedure “coercitive” e “prescrittive”
- Il terapeuta non chiede mai al paziente di fare delle cose che non è d’accordo di eseguire, perché questo non fa altro che aumentare la sua resistenza al cambiamento
- La strategia chiave consiste nel creare in modo collaborativo con il paziente la “formulazione personalizzata” dei principali processi di mantenimento della sua psicopatologia
- Il paziente è educato sui processi riportati nella formulazione ed è coinvolto attivamente nella decisione di affrontarli.
- In seguito si pianificano con il paziente le procedure per affrontarlo, chiedendogli di applicarle con il massimo impegno.