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La NES (Night Eating Syndrome), o Sindrome da Alimentazione Notturna, è caratterizzata da un pattern di alimentazione non regolare durante l’arco della giornata. La persona sperimenta frequenti risvegli notturni, durante i quali ha la convinzione di non potersi riaddormentare senza aver mangiato. Inoltre, le persone con questa sindrome riferiscono di saltare spesso la prima colazione e che gran parte del loro introito calorico avviene dopo cena o nelle ore notturne.

 

I criteri diagnostici presenti nel DMS 5, che fanno riferimento alla NES come un disturbo della nutrizione o dell’alimentazione con altra specificazione, sono così elencati:

  • Ricorrenti episodi di alimentazione notturna, che si manifestano mangiando dopo il risveglio dal sonno, oppure con l’eccessivo consumo di cibo dopo il pasto serale;
  • Consapevolezza e ricordo di aver mangiato;
  • Il comportamento non è una conseguenza diretta di influenze esterne come la modificazione del ciclo sonno-veglia dell’individuo, oppure da norme sociali locali;
  • Tale alimentazione notturna è causa di un significativo disagio e/o compromissione del funzionamento nella vita quotidiana;
  • Tale alimentazione disordinata non è meglio spiegata da un disturbo da BED o da altro disturbo mentale, compreso l’uso di sostanze, e non è attribuibile ad un altro disturbo medico oppure all’effetto di farmaci.

 

La Nes risulta correlata positivamente con l’Indice di Massa Corporea (clicca qui per calcolare il tuo IMC). Diversi studi infatti evidenziano come all’aumentare dell’IMC aumenta la prevalenza della NES. Inoltre, si è osservata una correlazione anche con il Binge Eating Disorder (BED): i soggetti con BED avrebbero una probabilità 7 volte maggiore rispetto a persone sane di avere la NES.

Allo stesso modo, anche l’umore depresso sembra essere correlato positivamente con la NES, soprattutto in soggetti di sesso maschile.

La prevalenza di questo disturbo nella popolazione generale è del 1,3%, ma sale fino a circa il 10% tra le persone con obesità (IMC > 30).

Un disturbo che potrebbe in alcuni casi essere confuso con la NES, è la SRED (Sleep Related Eating Disorder), che consiste in realtà in episodi ricorrenti di ingestione involontaria di cibo e/o bevande durante il sonno. In questo caso infatti, le persone hanno un ricordo incompleto o del tutto assente dell’evento. Questo disturbo decisamente più raro, comporta un ulteriore rischio in quanto è possibile che il soggetto ingerisca sostanze non commestibili procurandosi lesioni o intossicazioni

Il trattamento indicato per la NES sembra essere una combinazione tra la CBT-E per i disturbi alimentari integrata con la CBT-I per il trattamento dell’insonnia.

 

Nello specifico, alcune strategie da implementare nel trattamento sono:

  • Valutare, ed eventualmente affrontare, l’influenza di eventi ed umore sul sonno e sul consumo di pasti notturni;
  • Affrontare credenze ed interpretazioni disfunzionali circa il consumo di pasti nelle ore notturne e/o dopo i risvegli notturni;
  • Affrontare le emozioni negative che si sperimentano in seguito al consumo di pasti notturni;
  • Regolarizzare i pasti della giornata: un equilibrato introito calorico suddiviso in 5 pasti giornalieri;
  • Modificare i comportamenti ed i pensieri che contribuiscono al disturbo del sonno.

 

Bibliografia
Colles, S. L., Dixon, J. B., & O’Brien, P. E. (2007). Night eating syndrome and nocturnal snacking: association with obesity, binge eating and psychological distress. International journal of obesity, 31(11), 1722.
Winkelman, J. W. (2006). Sleep-related eating disorder and night eating syndrome: sleep disorders, eating disorders, or both?.
American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (DSM-5®). American Psychiatric Pub.
Berner, L. A., & Allison, K. C. (2013). Behavioral management of night eating disorders. Psychology research and behavior management, 6, 1.
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